14 ottobre 2025: Il tradizionale arrivo a Modena ha festeggiato Stephan e Mattias Jocher, l’equipaggio tedesco che, con una perfetta Opel Ascona 400 elaborata dal celebre Conrero, ha saputo tenere in pugno l’intera gara nella classifica G/H/I, per le auto costruite dal 1966 in poi. Una difesa strenua (appena 1’ 27” 2/10 dopo 5 gare in pista e 10 in salita!) nei confronti delle due Ferrari 308 dei belgi Glenn e Conrad Janssen e degli inglesi James Crossland e Robert Brooks che hanno costantemente insidiato i tedeschi e si sono classificati primi e secondi nella speciale classifica delle dieci gare in salita. Nella classifica D/E/F, per le auto costruite fino al 1965, le Jaguar E-Type hanno occupato le prime due posizioni: vincenti Marcus Anderson e Nicola Arena, davanti a Jon Minshaw e la celebre Katarina Kyvalova. Terza la magnifica Ferrari 250 SWB di Kevin e Lee Jones.
Da sempre la Modena Cento Ore, dove corrono vetture storiche che coprono un arco di oltre 50 anni, calcola anche la classifica “Index of Performance” che viene calcolata attribuendo un coefficiente correttivo basato sull’età e sulle prestazioni della vettura. In questa speciale classifica, il podio è stato tutto per le Alfa Romeo 8C 2300: primi classificati Roderick ed Elizabeth Jack, seguiti da Martin e Susanne Halusa e da Clive e Charlie Joy.
Monopolio Jaguar nella classifica per la sezione regolarità: ad imporsi sono stati Jeffery Gault e Raffaele Conti su Jaguar XK 140 davanti a Beat Roethlisberger – Philippe Romero e Alexander Marmureanu – Laura Huettner entrambi con E-Type. La lotta per questo primato è stata impegnativa e alterna, giorno dopo giorno ma i punteggi dopo la quinta giornata non lasciano dubbi sui valori in campo.
I cinque giorni di gara, preceduti da una festosa ed emozionante sfilata dei concorrenti nelle strade di Roma, non sono l’unico ingrediente del successo di questo evento unico al mondo. Infatti, la scelta del percorso che, su strade magnifiche, dalla Capitale ha portato i concorrenti a Viterbo, Orvieto, Assisi, Perugia, Arezzo, Firenze, Cervia, Milano Marittima, Rimini, San Marino, Forlì, Faenza, per giungere infine a Modena, dà perfettamente il piacere di vivere il fascino italiano. Fascino completato dalle serate, studiate con cura per regalare ricordi indimenticabili, come la cena inaugurale con vista sulla Città Eterna, la Serata di Gala nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, il party alla Darsena del Sale e la festa conclusiva con musica dal vivo e i piatti della tradizione modenese.
Colpisce, camminando tra le griglie di partenza, quanti siano i giovani al volante di auto classiche tanto perfettamente preparate quanto impegnative. E quante le donne, anche prime guide. Ciascun partecipante in realtà ha una propria storia, ne citiamo solo alcune per raccontare lo spirito dell’evento. Come l’Alfa Romeo 1750 GTAm di Umberto e Marco Brustio, andata a fuoco e ripristinata completamente per poter proseguire dal team di Alfa Delta guidato da Roberto Restelli.
Sfortuna invece per la Ford Escort degli inglesi Ben Gill e Dave Didcock, eliminati dal cedimento della sospensione posteriore, dopo che avevano lottato per l’intera gara nella parte alta della classifica, con la gemella di David e Hilary Tomlin giunti quarti all’arrivo. Anche la Porsche Carrera 6 di Mr John of B e Sibel, dopo essere stata lungamente tra i primi, non ha potuto partecipare alla gara finale di Imola per un guasto meccanico. Imola è stata fatale anche agli equipaggi Tarek e Galal Mahmoud e Stefano e Cristina Cavalieri, eliminati nella collisione tra le loro auto nel primo giro.
Stoici Andrew Lawley e Brij Kotecha che, col loro motore ormai ammutolito, hanno voluto tagliare il traguardo di Modena spingendo la loro Lotus Elan 26 R. Non meno stoici Phil e Joshua Mitchell che non si sono mai persi d’animo con la loro piccola Fiat Francis Lombardi 850 Special recuperata in un garage dove dormiva da un paio d’anni. Infine, da ricordare le ottime prestazioni, soprattutto in pista, di Olivier Breittmayer e Eric Forney con la BMW M1 Procar, un’auto decisamente rara da vedere sulle strade.
Tra gli equipaggi della sezione Regolarità c’è stata anche una scherzosa sfida per l’ultimo posto in classifica, vinto da Adam Lindemann e Georg Schloendorff con la loro Porsche 914/6 e per questo premiati col Cucchiaio di Legno. Il loro segreto per vincere questo singolare premio? Per esempio, scegliere una visita agli Uffizi invece delle prime prove del mattino di Firenze!